E’ stata firmata stamani dal vicesindaco di Pisa con delega alle pari opportunità, Raffaella Bonsangue, e dalla presidente della Società della Salute zona pisana Gianna Gambaccini il protocollo di intesa per la gestione della “casa rifugio”. Alla firma della convenzione era presente anche il capo di gabinetto della Prefettura di Pisa, Ciro Silvestro.

Si tratta di una struttura per donne vittime di violenza di genere e costrette alla quarantena a causa delle restrizioni per il contenimento della pandemia. Una struttura di prima accoglienza, resasi necessaria in particolare per le disposizioni di distanziamento sociale dovute all’emergenza coronavirus, con la funzione di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne.

Stamani la firma, che chiude un iter avviato mesi fa e che ha visto il Comune di Pisa protagonista nel rispondere all’appello lanciato dalle Prefetture a tutti i sindaci d’Italia per individuare soluzioni alloggiative per le donne vittime di violenze in fase di emergenza epidemiologica. Le misure di distanziamento sociale infatti hanno creato problemi nei percorsi di inserimento delle donne vittime di violenza all’interno della Case Rifugio, obbligandole ad un periodo di quarantena.

Per questo motivo, su impulso del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, il Comune di Pisa ha individuato un alloggio di proprietà comunale idoneo alla sistemazione. Nel settembre scorso era stato approvato il progetto esecutivo per adeguare l’immobile: un intervento da quasi 34 mila euro che ha permesso di eseguire il risanamento conservativo, la messa in sicurezza e l’adeguamento degli ambienti interni e della resede esterna. L’area esterna è stata delimitata da un muretto e da recinsioni, mentre sono stati demoliti alcuni locali in stato di abbandono che si trovavano nelle adiacenze. All’interno sono state abbattute alcune pareti divisorie, ripavimentate le sale, sostituiti i servizi igienici e intonacate le pareti, sia internamente che esternamente. I lavori hanno infine previsto la messa a norma dei locali adibiti a cucina, degli impianti e del soffitto. La casa rifugio è adesso pronta e viene affidata da oggi alla Società della Salute che gestirà l’accoglienza delle donne vittime di violenza.

«Come assessore alle Pari Opportunità – ha dichiarato il vicesindaco Raffaella Bonsangue – in questo tragico periodo segnato dalla pandemia, in cui si sono registrati molti casi di violenza efferata nei confronti delle donne e dei loro figli, aver portato a termine questo progetto ci conforta e rappresenta la più grande soddisfazione per il nostro impegno a favore delle donne. Garantire loro un rifugio sicuro, rispettando al tempo stesso le misure di sicurezza sanitaria, è un successo di tutela e civiltà. Pisa è uno dei primi comuni ad aver realizzato questo progetto, recependo l’appello lanciato dalla Prefettura di Pisa. La sinergia con la Società della Salute pisana è stata strategica e costituirà garanzia di competenza nei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza».

«Ringrazio il vicesindaco – ha aggiunto la presidente della Società della Salute e assessore alle politiche sociali Gianna Gambaccini – per la sensibilità dimostrata nel recepire l’invito della Prefettura e trasformarlo velocemente in realtà, rendendo disponibile uno spazio sicuro per le donne vittime di violenza durante la pandemia. Inseriremo la gestione di questo spazio nell’ambito dei molti percorsi già esistenti dedicati all’accoglienza di donne e minori maltrattati, e lo affideremo, tramite avviso pubblico, ad una delle associazioni che si occupano di questo tema sul territorio pisano. Voglio ricordare e ringraziare nuovamente il Rotary Galilei di Pisa per la donazione effettuata a favore del progetto della “casa rifugio”, contribuendo all’acquisto degli arredi per rendere fruibile l’alloggio».


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